GIORDANO CURRERI, Dall’appartamento – Ritratti & Natura morta
a cura di Ferruccio Giromini
PRISMA STUDIO, dal 2 al 31 Dicembre 2023
“Tutto nasce nell’appartamento, un luogo fisico e mentale, appartato dal ‘fuori’, da quello che non è esperienza diretta”: affascinato dalla distanza breve, Giordano Curreri, genovese di nascita e milanese di adozione, guarda le cose e le persone vicine a sé con occhi nuovi, cercando nella rappresentazione pittorica il contatto con la realtà senza alcun tipo di mediazione digitale o tecnologica. Sfruttando i sensi, le sensazioni e l’automatismo psichico del “disegno cieco”, in questo nuovo progetto pittorico la tela diventa uno spazio per accogliere nature morte e ritratti.
I dipinti di Curreri sono composizioni nate da un segno grafico sicuro e incerto al tempo stesso, che intercettano oggetti, cose e persone nello spazio fisico dell’appartamento, diventato il luogo e il tramite per una nuova indagine. “Come un non vedente lascio che solo la memoria breve guidi la mia mano, che annulli qualsiasi barriera di trasmissione visiva e digitale… L’appartamento, inteso come perimetro naturale dell’esperimento, si è trasformato in una sorta di cornucopia da cui sono traboccate visioni in abbondanza e che continuano ad affiorare.
GIORDANO CURRERI OLTRE IL RITRATTO
( testo di Ferruccio Giromini )
È un artista audace, Giordano Curreri. Non ha mai seguito le mode. E, di sicuro, nessun cliché. Neppure all’interno del suo stesso percorso artistico. Un percorso ormai quasi trentennale. Evidentemente il fatto di non essere artista “per mestiere” lo ha sempre aiutato a essere più indipendente. E forse anche il fatto di essere direttore creativo di una importante agenzia di comunicazione lo tiene costantemente sveglio e scattante. Se aggiungiamo che si è affidato alla storia come uno dei quattro esuberanti moschettieri fondatori nel 1995 del gruppo artistico Ultrapop, il quadro si completa ancora meglio. La decennale fraterna militanza ultrapop – con Dario Arcidiacono, Antonio Sorrentino, Sandra Virlinzi – ha contribuito a forgiarlo come provocatore brioso, meravigliosamente incosciente delle possibili conseguenze. Quindi: arte come espressione libera e selvaggia. Come gioco vorticoso che si rinnova ogni volta. Come banco di prova di esercizi di stile (e non-stile!).Capriole estetiche come capriole esistenziali. Senza mai alcun occhio al marketing, qui; ovvero senza alcuna concessione al ritorno “economico”.
Questo ritorno a Genova di Giordano Curreri riporterà alla memoria le lontane puntate precedenti con gli altri Ultrapop al Museo di arte contemporanea di Villa Croce nel 2001, con la grande collettiva Ultrapop Ultracolor; e la spassosa performance Ultrapop vs. Ultrabop. Incontro-scontro tra arte e musica, nell’Atrio di Palazzo Ducale nel 2002; e Ultrapop Genova Marzo 2003, all’Archivio Caterina Gualco; e ancora l’esplosiva Face to Face. Una mostra Ultrapop allo Spazio Sesamo di Via della Maddalena nel 2004. Poi, con i consueti sodali o anche da solo, Curreri ha continuato a lasciare il segno qua e là per l’Italia, sempre con la una speciale seria allegria. Il suo ritorno alla terra dei padri oggi ce ne presenta una piroetta novella, sorprendente anzichenò. Questi suoi potenti sbilenchi ritratti di persone e di cose sono la negazione del ritratto inteso in senso proprio. Qui la somiglianza è stata scartata. Non interessa, o interessa solo fino a un certo punto. Non la meta, ma il viaggio. Perché è il rituale a essere nuovo. Ha per tempio (domestico!) gli spazi chiusi dell’abitazione di Curreri. Casa e studio, per semplificare. Gli invitati, se umani, si sottopongono in silenzio – faccia a faccia – alla seduta di ripresa, dove lo sguardo e la mano dell’artista interagiscono in modo inedito, liberi da prescrizioni tradizionali. Lì si schizza, in maniere liberamente automatiche. E si schizza ancora. Successivamente i tratti dei disegni preparatori confluiscono in una sintesi che si dispiega su tela, tinteggiata ad acrilico. E alla fine ogni risultato è diverso. La libertà, segnica e cromatica, ogni volta è assoluta. C’è il gioco, ma è un gioco serio. Il primo sguardo, all’inizio, è attento e distratto al contempo. Il secondo sguardo, che si esercita durante l’esecuzione, è scientemente astratto. L’ultimo sguardo, definitivo, sull’opera è espressionista, tanto coinvolgente in quanto antigrazioso.
Ferruccio Giromini
Giordano Curreri, artista e direttore creativo, è nato a Genova e vive e lavora a Milano. Curreri è uno i fondatori di Ultrapop, con Dario Arcidiacono, Antonio Sorrentino e Sandra Virlinzi, collettivo che dal 1995 ha esplorato nuovi territori nella produzione artistica italiana segnandone nuove direzioni. Gli Ultrapop utilizzavano un linguaggio vicino all’estetica del fumetto, della grafica e dell’arte “popolare” traendone ispirazione e adoperandone un rimescolamento dei linguaggi dove ironia e chiarezza visiva si sposavano a tematiche sociali e politiche con una visione disincantata e mai compiaciuta. Proprio in virtù di questo sguardo trasversale, a cavallo fra arte e comunicazione, il movimento ha tenuto mostre personali e collettive in centri sociali, gallerie d’arte e musei di arte contemporanea, affrontando con lo stesso intatto spirito dissacratorio spazi istituzionali e bar di quartiere. Il collettivo Ultrapop è stato protagonista di numerosi eventi tra i quali Ultrapop Ultracolor (Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, 2001-2002), Sui Generis (Pac, Milano, 2000), Kids are us (Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, 2003), MM3 (Musei di Porta Romana, Milano, 2005). Dopo lo scioglimento del gruppo Curreri dal 2007 ha proseguito individualmente la sua ricerca affrontando sempre tematiche legate alle icone della cultura popolare. Dalle psicosi di massa (Germinazione) alle icone religiose, alla violenza quotidiana (Redrum) fino al culto del dio denaro (Moneytheism).
Tra le mostre principali la personale Redrum (Little Italy Art Gallery, Milano, 2008) Sangue, sudore e polvere da sparo (Pop Up, Milano, 2013) Moneytheism (Zaion Gallery, Milano, 2017 – Art@elfo, Milano, 2019) e le collettive Dadaumpop (Galleria BMB, Mumbai, Calcutta, New Delhi, 2011), Milano da bere (Galleria Ghizzoni, Milano, 2011), Subterranean Modern (Don Gallery, Milano, 2012), REW & FFWD Indietro e avanti, veloce (Fabbrica Eos, Milano, 2014)